19 Luglio 2024
“Aerospazio: Competenze e Innovazione per l’Italia” A Roma la Giornata Annuale del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio
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Presentati i risultati preliminari della mappatura delle competenze tecnologiche nazionali del CTNA

Roma, 18 Luglio 2024 – Si è svolto presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio di Roma, alla presenza del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la Giornata annuale del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio intitolata “Aerospazio: Competenze e Innovazione per l’Italia”.

L’evento, articolato su quattro panel di confronto dedicati alle istituzioni, alla finanza, al trasferimento tecnologico e ai talenti, ha approfondito il tema delle competenze tecnologiche espresse a livello nazionale e regionale dai settori dell’aeronautica e dello spazio, individuando come possano essere valorizzati gli attori del sistema dell’innovazione, partendo dai sistemi locali di integrazione tra mondo della ricerca, tessuto produttivo, Istituzioni per arrivare ad una sintesi nella governance nazionale.

I lavori, aperti dal Segretario Generale della Camera di Commercio di Roma Pietro Abate e dalla Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Lazio Roberta Angelilli, hanno visto la partecipazione di qualificati rappresentanti del mondo industriale, associativo e istituzionale dell’aerospazio italiano, sapientemente moderati dal Vice Direttore di La7 Andrea Pancani.
Sono intervenuti: il Vice Segretario Generale della Difesa Luisa Riccardi, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodoro Valente, il Vice Direttore Generale e Direttore Centrale per la promozione integrata e l’innovazione MAECI Giuseppe Pastorelli, l’Executive Director SME Sales & Marketing Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo Anna Roscio, il Dirigente Economia e industria dello spazio, industria aeronautica e della difesa del MIMIT Daniele Rossi, il Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Maria Chiara Carrozza, l’AD Thales Alenia Space Italia Massimo Claudio Comparini, il Presidente di Leonardo Stefano Pontecorvo.

Durante l’evento la Presidente del CTNA Cristina Leone ha illustrato i risultati preliminari della mappatura delle competenze tecnologiche italiane che il Cluster ha condotto sui vari territori, coinvolgendo oltre 250 soggetti (grandi e piccole-medie imprese, università e organismi di ricerca) su 374 voci di tecnologie aeronautiche e spaziali, basate sulle tassonomie europee ECARE (European Clean Aviation Regional Ecosystem) ed ESA (European Space Agency) Technology Tree.

“Sebbene i numeri dimostrino l’importanza strategica e internazionale dell’aerospazio in Italia” – ha sottolineato Cristina Leone – “mancava una chiara qualificazione delle competenze tecnologiche, organizzative e di interfaccia del comparto produttivo, dominato principalmente da PMI in filiera con i grandi player”.

“Per questo abbiamo voluto contribuire con questa analisi” – ha aggiunto Leone – “così da offrire un immediato spunto relativo alla disponibilità di prodotti e tecnologie a livello regionale e alla maturità del tessuto produttivo nazionale per le sfide future. Abbiamo tentato di favorire un collegamento più stretto tra domanda e offerta di competenze, con un focus su ricerca, innovazione e capitale umano”.

“Consapevoli del fatto che non siamo stati grado di raggiungere tutte le aziende dell’ecosistema aerospaziale, sebbene abbiamo analizzato le più significative, si può ritenere che il settore abbia un peso maggiore in termini di occupati e fatturato. – ha concluso LeoneInoltre abbiamo tenuto fuori dall’analisi il comparto del digitale che è trasversale a diversi settori industriali e non specificamente annoverabile all’aerospazio, ma che contribuisce alla competitività delle nostre imprese. Dai dati raccolti emerge la resilienza del settore aerospaziale, che ha saputo riprendersi rapidamente dopo la pandemia di Covid-19, grazie all’essenziale contributo delle PMI. L’offerta formativa del settore è ben allineata alla domanda del mercato e dell’industria”.

La “Mappatura delle competenze aerospaziali nazionali” in sintesi

I dati raccolti relativi al Triennio 2021-2023 mostrano che il settore aerospaziale italiano ha una presenza importante sia a livello europeo che mondiale. La parte industriale è costituita per oltre l’80% da piccole e medie imprese, a cui si affiancano grandi prime contractor che partecipano ai più importanti programmi europei e internazionali, come Leonardo, Avio Aero, Telespazio e Thales-Alenia Space Italia. I dati di fatturato totale delle aziende censite per il 2023 superano i 18 miliardi di euro e registrano un livello occupazionale di più di 50.000 dipendenti. Le spese in ricerca e innovazione si aggirano intorno al 10% del fatturato.

Dopo la fase post Covid-19, nel periodo 2021/2023, il settore aeronautico ha mostrato una costante crescita del fatturato – pari a 16.068 M€ nel 2023 – con una media del 6% annuo e un incremento totale del 13% nel triennio.
Analogamente, i livelli occupazionali – con 42.687 dipendenti nel 2023 – hanno registrato una crescita media del 5% annuo, con un aumento complessivo del 10% nello stesso periodo.

Nello stesso triennio, il fatturato del settore spaziale – pari nel 2023 a 2.265 M€ – ha mostrato un incremento continuo di circa il 10% annuo, raggiungendo un aumento totale del 21%. Parallelamente, i livelli occupazionali del settore spaziale – con 7.454 lavoratori nel 2023 – hanno evidenziato una forte crescita, con un aumento annuo del 12% e una crescita complessiva del 25% nel triennio.

Per quanto riguarda nello specifico Università e organismi di ricerca, la distribuzione territoriale nel settore aerospaziale è abbastanza omogenea a livello nazionale, con una presenza significativa di docenti e ricercatori nelle regioni con maggiore sviluppo industriale, dove c’è una maggiore richiesta di competenze.
Il finanziamento pubblico delle università e degli organismi di ricerca costituisce il 75% del totale, mentre i finanziamenti privati rappresentano circa il 25%.

Nel settore aeronautico le macro-competenze dominanti al primo livello della tassonomia adottata sono legate alla componente manifatturiera, che rappresenta la peculiarità dell’industria italiana. Tra di esse, tuttavia, figurano anche materie espressamente ingegneristiche, a dimostrazione di quanto la formazione universitaria si inserisca nel mondo del lavoro fornendo valore aggiunto in grado di espandere le opportunità di mercato.
Si registra un evidente sforzo di aggiornamento tecnologico e adeguamento alle tendenze dell’aeronautica green e dei materiali avanzati, condiviso sia dalle imprese che dagli enti universitari e di ricerca.
Dal punto di vista della distribuzione territoriale, per l’aeronautica le Regioni a maggior sviluppo sono Campania, Piemonte e Lombardia.

Per il settore spaziale le macro-competenze di spicco al primo livello della tassonomia risultano più legate all’elettronica, al software e ai servizi satellitari.
Di nuovo, si possono ravvisare tendenze interessanti che guardano all’utilizzo commerciale massivo dell’orbita terrestre e all’esplorazione umana dei corpi celesti.
La distribuzione territoriale per lo spazio vede una prevalenza di attività in Lazio, Lombardia, Toscana e Piemonte, che insieme arrivano a coprire il 78% degli occupati del settore.

Le competenze tecniche che emergono con più forza sono:

  • per l’aeronautica: l’ingegneria, la manifattura e la certificazione, in particolare aerostrutture e materiali avanzati, con attenzione alla sostenibilità e alla circolarità dell’intero flusso produttivo;
  • per lo spazio: la progettazione e la validazione di satelliti, incluso ground segment, sistemi di lancio e lander, compresi il software, la qualità, l’affidabilità e, anche in questo caso, i materiali avanzati.

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