Il CTNA ha partecipato e patrocinato uno degli eventi in programma alla 18a edizione della Fiera A&T (Automation & Testing) che si è tenuta dal 14 al 16 febbraio all’Oval Lingotto di Torino www.aetevent.com.
A&T, in linea con le intenzioni degli organizzatori, si è svolta come una “narrazione inclusiva delle principali innovazioni per il panorama industriale italiano”, con focus specifici su Fabbrica Intelligente, Intralogistica, Additive Manufacturing, Testing e Metrologia, Microchip e Semiconduttori. Uno spazio speciale, inoltre, è stato riservato all’intelligenza artificiale (AI), con una “casa” dedicata alle applicazioni e alle tecnologie AI di ultima generazione per la manifattura e la supply chain.
Nel programma della seconda giornata, il CTNA ha animato l’evento intitolato “Nuove opportunità̀ per aerospazio e avionica”. Una sessione nella quale i cinque primari distretti italiani insieme a tre PMI di eccellenza hanno raccontato le strategie messe in campo dai territori per incrementare il business del comparto industriale e cogliere le nuove opportunità̀ del mercato.
La Tavola rotonda è stata moderata da Filomena Greco, giornalista del Sole24ore.
In apertura, Manila Marcuccio (Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio), ha contestualizzato l’evoluzione del ruolo del CTNA dalla costituzione ad oggi, evidenziando la sua natura e le finalità di coordinamento e connessione tra mondo della ricerca, Grandi imprese, PMI e Start-up e territori volte a generare opportunità di sviluppo tecnologico e innovativo. Tale obiettivo si concretizza con la capacità di generare roadmap tecnologiche condivise a livello di sistema, tramite l’abilità di creare un ecosistema che favorisca l’individuazione di partner industriali e di ricerca e attraverso la costruzione di aggregati di competenze su scala nazionale che siano in accordo con le priorità̀ europee.
La grande frammentazione del sistema industriale italiano porta infatti a una scarsa conoscenza e, quindi, scarsa valorizzazione di piccole e micro eccellenze a livello territoriale. Il CTNA, in linea con il suo ruolo e la sua mission, affronta il tema favorendo l’aggregazione delle eccellenze regionali a livello nazionale, incentivando la collaborazione orizzontale su tecnologie, filiere e specializzazioni diverse e, infine, incoraggiando la crescita di start-up.
Partendo dai 10 soci fondatori del 2012, il CTNA conta ora 22 associati, tra i quali 15 distretti da 14 regioni Italiane, 3 centri di ricerca (CNR, CIRA e INGV), AIAD e 2 grandi imprese. Ciò dimostra – da un lato – l’attualità della domanda di coordinamento da parte dei soggetti aggregatori dell’aerospazio, e – dall’altro lato – la capacità del CTNA di essere il punto di riferimento per i Distretti, in rappresentanza dell’ecosistema regionale, per il mondo della ricerca e per la filiera delle due più grandi imprese italiane dell’aerospazio (Leonardo e Avio Aero). Negli ultimi anni, infatti, è stato evidente come, parallelamente alla crescita del comparto aerospaziale nei distretti e nelle associazioni, sia nata l’esigenza dei territori interessati a diventare parte della super-aggregazione svolta dal CTNA.
Il CTNA è stato negli ultimi anni e continua ad essere il principale interlocutore per il settore aerospazio, per il sistema istituzionale e per il governo, partecipa e supporta le principali iniziative promosse dal PNRR, misure dedicate alla ricerca ed innovazione, contribuendo agli indirizzi degli ecosistemi e partenariati estesi dedicati ai temi dell’aeronautica e dello spazio.
Con la partecipazione allo European Digital Innovation Hub (EDIH) DAMAS, con capofila Leonardo, il CTNA inizierà a breve a contribuire all’innovazione digitale lungo tutta la filiera dei settori aerospace e automotive, erogando servizi di formazione e di supporto al networking e al rafforzamento degli ecosistemi territoriali.
Dopo l’introduzione sul ruolo del CTNA, i rappresentanti di 5 distretti regionali (DAP – Piemonte, LAC – Lombardia, DAC – Campania, UAC – Umbria e Co.Si.Mo – Veneto) , insieme a 3 imprese (Grammelot, MARE Engineering Group, Officina Stellare) hanno raccontato le loro storie di successo, evidenziando come proprio i momenti di crisi, tipo quello che ancora sta vivendo il settore aeronautico, abbiano rappresentato opportunità per sviluppare nuovi progetti o entrare in nuovi mercati. Il momento attuale infatti sta evidenziando un enorme fermento che valorizza le competenze delle imprese e delle professionalità italiane, ma allo stesso tempo mette in luce i punti di debolezza di un sistema che avrebbe bisogno di politiche e programmi di ampio respiro, di fonti di finanziamento e di personale adeguato.
Angelo Vallerani, Presidente del Lombardia Aerospace Cluster ha sottolineato quante opportunità di sviluppo per il settore spaziale ci siano oggi grazie anche al PNRR, citando in particolare la costellazione IRIDE che ha aggregato grandi imprese, PMI e ricercatori , con opportunità per l’upstream attraverso lo sviluppo di satelliti in orbita bassa e per il down-stream che abilita innumerevoli applicazioni. Ha sottolineato inoltre la crescente attenzione sui temi della space situational awareness, della sicurezza (non solo cyber security, ma anche sicurezza degli assets spaziali) e della riduzione degli impatti ambientali o green transition. In tema di aeronautica è stato precisato che, se da un lato la contaminazione transettoriale, l’advanced air mobility, l’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e la digitalizzazione creano interessanti opportunità di sviluppo, purtroppo mancano politiche, programmi e iniziative di integrazione che possano rendere il settore italiano più competitivo a livello nazionale, valorizzando le eccellenze che ora vengono applicate prevalentemente a livello di tier 2 o 3 nella filiera di grandi imprese, spesso internazionali. Tra i punti più critici si rilevano, in Lombardia come a livello nazionale, la mancanza di personale qualificato, a tutti i livelli e la necessità di aumentare la capacità del settore di rispondere alle esigenze di mercato (technology push vs market pull).
Federico Zoppas, Presidente del consorzio Co.Si.Mo, del Veneto ha illustrato il percorso della regione e del distretto veneto, tra i più recenti ad emergere e ad associarsi al CTNA. Rispetto agli altri territori, la matrice di aggregazione del distretto veneto è fortemente legata al settore industriale, che ha poi stretto importanti alleanze con le eccellenze accademiche e di ricerca del territorio. Nel 2023 è stato lanciato il primo evento del Veneto Space Meeting, con l’obiettivo di farsi conoscere e attrarre investimenti, anche esteri, per continuare la corsa alla competitività nazionale e internazionale, con grande riscontro di pubblico e operatori. A maggio 2024 sarà lanciata la seconda edizione con un programma ancora più ricco di dibattiti e matchmaking events, anche in ottica di incoming estero e un focus su finance hi-tech. Il Consorzio, dopo aver lavorato alla costruzione di un ecosistema regionale tra aziende, ricerca e istituzioni in poco tempo ha registrato una rapida crescita e sta ora lavorando attivamente per facilitare il contatto con i prime e con clienti delle aziende operanti nell’aerospaziale in questa fase di transizione tra space economy e new space economy, favorendo spin-off e spin-in. Il principale obiettivo per le aziende venete è quello di farsi conoscere nei mercati, ma anche costruire le basi per operare nei grandi mercati internazionali, partendo dal tema delle certificazioni e cercare di acquisire spazi nei servizi upstream e nelle applicazioni downstream collegate all’uso dei dati, specie in agricoltura, considerato anche l’impatto nell’economia del vino della regione, e al monitoraggio del traffico e della sicurezza nella navigazione nel mare adriatico.
Gennaro Di Capua, in rappresentanza del Distretto Aerospaziale Campano (DAC) ha presentato il punto di vista di un sistema industriale tra i più storici e strutturati in Italia nei settori ferroviario e aerospazio. Lo sviluppo tecnologico, le nuove applicazioni space e non space e la digitalizzazione hanno aperto nuove opportunità di sviluppo e di sfruttamento delle sinergie tra due settori affini di aeronautica e di spazio. Allo stesso tempo, la crescente competizione e i citati sviluppi hanno richiesto agli attori campani di cambiare e innovarsi per non perdere le posizioni acquisite nel tempo specie negli ambiti delle parti meccaniche, di costruzione di nano e microsatelliti e la parte di urban air mobility. E’ stato evidenziato come anche le PMI campane del settore aeronautico stiano affrontando gli effetti della crisi del settore; in Campania, però – come in altre regioni del sud – il PNRR prevede azioni e fondi specifici da sfruttare al meglio per diversificare gli investimenti e i mercati. Infine, è stato ricordato che il Distretto è impegnato a supportare la digitalizzazione delle imprese e dei processi, utilizzando le opportunità digitali; ciò anche per affrontare il tema della formazione degli addetti, che in Campania come nel resto del paese è uno dei punti critici.
Daniele Tonti, Presidente dell’Umbria Aerospace Cluster, ha raccontato un’altra faccia delle eccellenze nazionali, quella di una piccola regione italiana in cui mancano big player, ma allo stesso tempo vi è una consolidata tradizione industriale, compreso nell’aerospazio, con una presenza già nel 1920. Attualmente il distretto aggrega 40 piccole e medie imprese che riescono a sfruttare la loro dimensione e la mancanza di prime contractors lavorando su nicchie di eccellenza, sun un’innata flessibilità e sulla diversificazione. Inoltre, tramite il Distretto, tutto il territorio ha lavorato in maniera coordinata con le istituzioni regionali per la redazione di un Piano strategico di sviluppo che indica chiaramente le priorità e le direttive. I risultati sono evidenti: nel 2023 il comparto ha già superato il fatturato del periodo “pre-covid” con crescita che negli ultimi 2-3 anni viaggia su cifre del 15-20% annuo. Per supportare la crescita, e consolidarla, servono: fondi e finanziamenti per fare investimenti labour e capital intensive e personale già formato prima di entrare nell’ impresa, all’interno della quale potrà, poi, finalizzare la formazione con competenze specifiche.
Dopo la presentazione dei primi quattro contesti regionali, sono state presentate tre storie di eccellenza italiana che hanno saputo cogliere le giuste opportunità per il loro posizionamento anche nei mercati internazionali e che hanno dimostrato quanto sia diversificata la presenza italiana in tutti gli ambiti del settore aerospaziale.
Fulvia Quagliotti, Presidente del Distretto Aerospaziale Piemontese, ricapitolando i temi della tavola rotonda ha confermato che tutti i trend illustrati nel corso del dibattitto sono quelli rilevanti anche per il comparto piemontese, che ha una storia e tradizione ancora diversa, collegata all’industria automobilistica, ma molto sviluppata anche nell’aerospazio con la presenza dei due prime italiani Leonardo e Avio Aero.
In conclusione sono state sintetizzate le criticità del settore aerospaziale, per lo più rappresentate dalla scarsità di fondi e di finanziamenti rispetto alle necessità del settore, dalla competizione internazionale – più elevata perché gli ecosistemi esteri sono più aggregati e, spesso, meglio supportati- e dalla carenza di personale adeguatamente formato. Le criticità devono essere affrontate anche guardando alle sfide attuali rappresentate dall’evoluzione green e dal digitale. Le opportunità sono date non solo dalla crescita della space economy e delle diverse applicazioni, ma anche dalla contaminazione transettoriale; perciò, gli strumenti da utilizzare per favorire la crescita e la competitività riguardano il supporto alla mappatura delle competenze e alla creazione di percorsi di formazione specifici, non solo nell’higher education, ma anche a livello degli ITS.