Lombardia Aerospace Cluster: “Il Recovery Fund è un’opportunità di rilancio e riposizionamento per tutto il settore”

Set 10, 2020 | Comunicati

I dati di export in calo impongono di accelerare sulla creazione di un sistema di accordi di governo (G2G): nel primo semestre 2020 le vendite all’estero delle imprese lombarde sono calate del 22,5%

“Il nostro è un settore strategico per tutto il Paese, che ha bisogno di interventi immediati. In questo senso le risorse messe in campo e rese disponibili dal Recovery Fund possono rappresentare, insieme al potenziamento della Legge 808 sul finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo nel settore dell’aerospazio civile, un’importante, forse unica, opportunità per impostare una strategia-Paese in grado di incamminare grandi player e piccole e medie imprese in un unico percorso condiviso fatto di programmi di ricerca di nuova generazione, valorizzazione della supply chain nazionale, ottenimento di nuovi importanti ordini sui mercati internazionali attraverso l’impegno delle istituzioni nella creazione di un sistema di accordi di governo (G2G ) in grado di promuovere le nostre eccellenze in ambito di export. Anche da qui passa il riposizionamento su mercati tanto ostici come quelli della difesa e dell’aerospazio civile in genere. Nel fare sistema, soprattutto sul fronte G2G, abbiamo un gap da recuperare rispetto ai nostri competitor europei e internazionali. Dobbiamo farlo in fretta. Quello che non ci manca è la qualità in ciò che facciamo. Dobbiamo saperlo rappresentare meglio all’estero, facendo maggiormente squadra”.
L’opportunità del Recovery Fund per le imprese del comparto, le nuove frontiere dei programmi di ricerca, il sostegno sui mercati da parte delle istituzioni attraverso il sistema degli accordi di governo (G2G): questi alcuni dei temi sottoposti dal Presidente del Cluster Aerospaziale Lombardo, Angelo Vallerani, al Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Gian Paolo Manzella, durante una tre giorni di incontri e visite nelle aziende del territorio. Un’occasione per conoscere il mondo delle Pmi aerospaziali lombarde e per fare il punto sulla situazione, partendo dalla presentazione delle realtà imprenditoriali e scambiando opinioni su prospettive e bisogni. “Quella con il Sottosegretario – commenta il Presidente del Cluster, Angelo Vallerani – penso sia stata un’importante occasione di confronto e condivisione di prospettive. Durante la quale è emerso con chiarezza come le nuove risorse messe a disposizione dalla Ue rappresentino un’opportunità da non sprecare per valorizzare le eccellenze e le competenze italiane in un settore strategico per tutto il Paese, qual è l’aerospazio. Nella fase più emergenziale della pandemia è stato giusto intervenire per garantire una copertura allargata dalla crisi a tutte le fasce della nostra società. Ora, però, per il rilancio del Paese bisogna concentrare le risorse, importanti e abbondanti, ma pur sempre limitate, su quei settori in grado di fare da traino a tutta l’economia e in grado di creare innovazione diffusa a vantaggio dello sviluppo anche altri comparti. L’aerospazio è sicuramente uno di questi”.
Un settore che, solo in Lombardia, conta 220 imprese. Un vero e proprio bacino occupazionale che dà lavoro a 16mila addetti.
Un mercato, quello aerospaziale, dove, però, è sempre più difficile trovare spazi di crescita, da qui l’accento sull’importanza del sistema degli accordi di governo (G2G) posto dalle imprese del Lombardia Aerospace Cluster durante il dialogo con il Sottosegretario Manzella. Proprio durante le visite aziendali sono usciti i dati Istat sulle esportazioni, aggiornati al primo semestre del 2020, periodo in cui si è registrato un calo dell’export aerospaziale lombardo del 22,5% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, in valore assoluto 451 milioni di euro (-24,3% il dato a livello nazionale). Una dinamica discendente che già si registrava in fase pre-Covid. Nel 2019 l’export lombardo del settore aveva già subito una flessione del 42,8% rispetto al 2018. In valore assoluto le esportazioni si sono fermate a poco più di 1 miliardo di euro. Uno dei dati più bassi degli ultimi 10 anni.