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01 Aprile 2023
Ricerca e innovazione per la sfida spaziale: quali prospettive per il sistema scientifico- industriale italiano europeo?
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L’evento, organizzato in quella che si può definire la sede della democrazia europea, ha come obiettivo quello di analizzare le attività che ruotano intorno all’aerospazio insieme ai principali attori del comparto aerospaziale e i partner chiave dell’industria.

Carlo Corazza, Direttore del Parlamento Europeo in Italia, apre la giornata ricordando la crescita e la competitività che lo spazio garantisce al nostro Paese in termini di servizi e benefici ai cittadini e alle imprese e le numerose ricadute positive trasversali. La circostanza si presta bene anche a condividere l’orgoglio nazionale di far parte di questo settore ad alto livello per le competenze e la partecipazione concreta.

Adolfo Urso, Ministro delle imprese e del made in Italy, impossibilitato ad intervenire, lascia al Direttore Carlo Corazza un messaggio da leggere per evidenziare il ruolo dell’Italia e l’ottimismo con cui si deve guardare al futuro.

L’Italia è una potenza spaziale fin dagli albori della corsa allo spazio, ha investito ingenti risorse nel settore e oggi lo spazio è un comparto altamente strategico sia per lo sviluppo economico che per la crescita della competitività.

L’ambizione è grande così come gli sforzi congiunti con i partner europei; temi importanti e brillanti prospettive motivano l’impegno e investimenti.

In questa sede viene ricordato che il contributo italiano al nuovo ciclo di programmi dell’Agenzia Spaziale Europea sarà di 3.1 miliardi di Euro in cinque anni, il che permette all’Italia di configurarsi come il terzo paese contributore al budget ESA e tutela degli interessi dell’intera filiera industriale, dell’innovazione della Ricerca.

L’ambizione italiana è forte e si basa su solide basi, prima fra tutte la  straordinaria competenza che consente al nostro Paese di ricoprire un ruolo di prima grandezza perché è tra i pochissimi che hanno una filiera completa su tutto il ciclo: dall’accesso allo spazio alla manifattura, dai servizi per i consumatori ai poli universitari di ricerca, con un’ottima distribuzione delle attività su tutto il territorio ed in particolare nel Lazio, in Lombardia, in Piemonte, in Campania e in Puglia.

Quella dello spazio è una grande partita che con la sua celere progressione non ha solo una rilevanza strategica a livello quotidiano ma è anche un modello di cooperazione internazionale molto valido e un importante strumento per l’implementazione delle politiche europee prioritarie: digital agenda,  green deal, difesa e sicurezza. Si auspica di poter progredire in altri settori con lo stesso atteggiamento e la medesima apertura.

Si è parlato degli investimenti privati, dell’utilizzo commerciale dello spazio, dell’economia dell’orbita bassa, delle missioni per la Luna e intorno alla Luna, delle infrastrutture europee e delle tecnologie sottese e inevitabilmente anche della Lunar Economy e del valore geopolitico, scientifico ed economico di posizionare assetti in ambiente cislunare con l’imminente prospettiva di vivere e operare sul Pianeta.

Per tirare le somme c’è una fortissima attenzione al settore spazio e buon posizionamento industriale che permette di fare una politica importante anche a livello internazionale e con riferimento al PNRR lo spazio ha performato come era stato richiesto; a testimoniarlo le numerose attività e gli obiettivi traguardati da ESA e ASI.

L’attività dei Cluster garantisce costantemente il raccordo tra politiche nazionali e politiche regionali, la valorizzazione delle eccellenze territoriali e una rete di contatti sempre attiva e partecipativa per permettere al sistema con numerose realtà attive nel settore di concorrere all’innovazione con gli strumenti adeguati e le migliori competenze.

Molto si è fatto e tanto c’è ancora da fare.

Per risolvere la criticità che ha visto la tecnologia correre più veloce degli aspetti regolatori, occorre una pianificazione e regole certe per lo spazio dal punto di vista dell’esplorazione e della commercializzazione, della sostenibilità e dei lanci.  Per ottenere una visione complessiva, ragionata e organica e salvaguardare gli asset nazionali e la competitività per la nostra industria tre sono gli aspetti fondamentali di cui necessita garanzia: governance, responsabilità e competenze.

Per assicurare al Paese una crescita costante e di alto livello si raccomanda di scoprire e coltivare la crescita di nuovi talenti, trasferire alle nuove generazioni le conoscenze che sono patrimonio di chi ha “creato” lo spazio e ora è al termine dell’attività.

Si incoraggia un alleggerimento delle burocrazie per favorire le pmi, le start up e più in generale la rapida circolazione di idee e la concretizzazione dei progetti, si raccomanda la definizione di roadmap chiare e la creazione laboratori di sperimentazione.

Si auspica un’integrazione tra upstream e downstream e una sempre più proficua trasversalità.

Se si pensa allo Spazio come nuova frontiera di sperimentazione con le nostre possibilità e le nostre eccellenze scientifiche e tecnologiche possiamo traguardare importanti obiettivi.

Telecomunicazioni, osservazione della Terra, il ritorno sulla Luna e possibilità di costruire fabbriche spaziali per il futuro. Cosa di più?