La Space Economy , settore sempre più promettente in cui l’Italia per competenze e tradizione gioca un ruolo di primo piano, ha traguardato un grande obiettivo. Il Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Imprese e del Made in Italy con delega alle politiche spaziali e aerospaziali, Adolfo Urso, ha approvato la prima legge italiana sullo Spazio.
Lo Spazio, ambito di ricerca ed esplorazione scientifica con importanti ricadute economiche aveva bisogno di una regolamentazione normativa; i principali attori pubblici e privati del settore ne discutevano da tempo e finalmente si è arrivati ad una soluzione.
Questo provvedimento, collegato alla legge di bilancio, non solo colma un vuoto nell’ordinamento che nel settore spaziale non prevedeva una normativa di riferimento, ma contribuisce ad un processo evolutivo importante.
Il ddl regolamenta l’accesso allo spazio da parte dei privati e apre una serie di prospettive fondamentali per la crescita esponenziale delle industrie e delle PMI.
E’ prevista la necessità di un’autorizzazione sia per gli operatori stranieri che intendono condurre attività spaziali dal territorio italiano, sia per quelli nazionali che operano da un territorio estero. Sono esenti dall’obbligo le attività spaziali già autorizzate da un altro Stato, se riconosciute in Italia in base a trattati internazionali.
Il ddl contempla l’elaborazione di un Piano Nazionale per l’economia dello spazio che include l’analisi, la valutazione e la quantificazione dei fabbisogni del settore con specifico riguardo all’individuazione di investimenti attraverso risorse pubbliche e contributi privati.
Viene istituito un Fondo per la Space Economy per promuoverne le attività, favorendo la crescita del mercato di prodotti e servizi innovativi basati sull’uso di tecnologie spaziali e sull’utilizzo commerciale delle infrastrutture realizzate nell’ambito del Pnrr e di quelle in cui l’Italia è coinvolta per il tramite di collaborazioni internazionali.
La legge supporta l’accesso delle PMI e delle start-up ai contratti pubblici e sono previste norme speciali per gli appalti e più generale per promuovere le attività e le tecnologie aerospaziali.
Infine, il ddl prevede iniziative per l’uso efficiente dello spettro per comunicazioni via satellite e una riserva trasmissiva nazionale, fissando i principi sul diritto di sfruttamento da parte dei privati che utilizzano infrastrutture spaziali finanziate con fondi statali ed europei e disciplina le eventualità degli incidenti nello spazio.